Mastoplastica additiva: protesi tonda, anatomica o ergonomica?

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Le protesi in silicone si dividono, per quanto riguarda la loro forma, in 2 gruppi: tonde, uniformemente convesse nella parte anteriore e contenenti un gel morbido e anatomiche, con forma simile a quella della mammella, con un polo inferiore più proiettato e contenenti solitamente un gel più coesivo.

Protesi anatomiche (o a goccia)

Le protesi anatomiche sono disponibili in molteplici modelli, caratterizzati da una diversa proiezione e da un vario rapporto tra diametro maggiore e minore tra altezza e larghezza della protesi.
Oltre al volume è importante conoscere la proiezione e l’altezza dell’impianto. Attualmente esistono protesi a bassa altezza, moderata altezza ed elevata altezza.
Esistono inoltre proiezioni differenti: Bassa (low), moderata (Moderate, Demi, Midi), alta (high, full) ed extra alta (full, high).
La combinazione delle due variabili dà luogo solitamente alla denominazione della protesi.
Possiamo avere ad esempio protesi che abbiano elevata proiezione ma che siano meno alte e protesi che abbiano una bassa proiezione ma che siano verticalmente di dimensioni maggiori.
È logico pensare come il diametro della protesi varia proporzionalmente al volume ed alla proiezione; perciò a parità di volume una protesi con proiezione maggiore avrà un diametro minore.

Protesi tonde ed ergonomiche

Una protesi tonda ha solo due variabili da considerare, la base e la proiezione. Questo perché la base, cioè la larghezza della protesi è uguale alla sua altezza. Recentemente sono state immesse nel mercato le cosiddette protesi “ergonomiche” (Motiva Ergonomix) anch’esse a diverse proiezioni (mini, demi, full, corsè).
Si tratta di protesi tonde, quindi con lo stesso diametro verticale ed orizzontale, ma che, grazie alle particolari proprietà reologiche del gel in silicone all’interno di esse, permettono in con il passaggio della posizione da clinostatica (paziente sdraiata) ad ortostatica (paziente in piedi) di avere il massimo punto di proiezione al polo inferiore, proprio come in una protesi anatomica.

Meglio una protesi tonda o anatomica?

Sebbene alcuni chirurghi sostengano che il risultato estetico finale non cambi poi tanto in seguito alla scelta di una protesi anatomica o tonda, questo non è esatto in tutte le pazienti.
Esistono infatti diverse indicazioni che tengono in considerazione i tre fattori chiave per la scelta di una protesi prima dell’intervento di mastoplastica additiva:

DESIDERIO DELLA PAZIENTE:

in caso la paziente desideri un seno rifatto con risultato naturale nella forma della neo mammella in molti casi una protesi anatomica rappresenta una buona scelta. Al contrario se il risultato finale predilige l’aspetto di un seno aumentato nelle proporzioni una protesi tonda è consigliata.

ANATOMIA DELLA PAZIENTE:

se la copertura dei tessuti molli è scarsa, in caso di seni tuberosi o di un polo inferiore costretto, in caso di asimmetrie mammarie, deformità della parete toracica e ptosi l’indicazione ricade su una protesi anatomica.
In caso di buona copertura dei tessuti molli e una forma della mammella senza anomalie la scelta potrà ricadere su una protesi tonda.

STORIA CHIRURGICA DELLA PAZIENTE:

in caso di rotazioni di protesi mammarie ricorrenti o in casi in cui la dimensione della tasca protesica è difficile da modificare l’indicazione ricadrà su una protesi tonda.

 

 

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