Addominoplastica – TOGLIERE LA PELLE IN ECCESSO DELL’ADDOME
L’addominoplastica è l’intervento di chirurgia estetica dell’addome che si occupa di rimuovere la cute in eccesso presente a livello addominale e di ritensionare i muscoli della parete addominale correggendo la diastasi.
A cosa serve un'addominoplastica?
In seguito a dimagramento importante o gravidanze o ancora con l’età, la continenza dei muscoli retti addominali e la tonicità della pelle si modifica perdendo elasticità e causando rilassatezza dei tessuti. Questo porta ad una regione addominale senza forma e con pelle in eccesso.
La causa di questo cambiamento risiede nella perdita e danneggiamento delle fibre elastiche del derma, ossia uno degli strati, assieme al tessuto adiposo e all’epidermide, della nostra cute. La diminuzione delle fibre elastiche e dei fibroblasti porta, soprattutto in seguito a dimagrimenti importanti, continue oscillazioni di peso e a gravidanze, alla comparsa di pelle in eccesso e delle cosiddette strie (smagliature), che non sono nient’altro che il segno del danneggiamento cellulare dello strato dermico del nostro addome.
Questa situazione può essere inoltre accompagnata da accumulo adiposo, soprattutto a livello di addome e fianchi. Questi accumuli adiposi, comunemente chiamati rotolini di grasso, sono di difficile eliminazione con la sola attività fisica o con un’alimentazione bilanciata. Per questo alcune volte necessitano di una liposuzione.
Oltre al danneggiamento delle strutture superficiali come la cute, anche i muscoli risentono della distensione addominale, sia essa per la gravidanza o per una perdita di peso.
Questa situazione è detta diastasi addominale e consiste in una incontinenza della parete muscolare addominale, in particolare della fascia muscolare, nella quale i muscoli retti dell’addome sono separati a vario grado.
Solitamente, il segno distintivo di una diastasi addominale è un rigonfiamento dell’addome sebbene non sia presente un sovrappeso. Questo è dovuto dalla spinta degli organi addominali, come stomaco, fegato ed intestino, che non trovando più una parete muscolare tonica e continente spingono verso l’esterno e causano la classica apparenza di addome dilatato o di una pancia rotonda, classico segno della diastasi addominale.
L’addominoplastica è la chirurgia che si occupa di rimuovere la pelle in eccesso dell’addome, rimuovere eventuali cuscinetti adiposi tramite l’abbinamento a una liposuzione e di ritensionare i muscoli retti addominali tramite la cosiddetta plicatura o raffia dei muscoli retti.
L’addominoplastica o la combinazione di una addominoplastica e di una liposuzione è indicata per restaurare un’apparenza giovane, tonica e piana della regione addominale ed in particolare:
- Per chi presenta cute in eccesso a livello addominale, ossia il cosiddetto grembiule addominale, che oltre a ad un fastidio estetico può essere causa di problemi funzionali in quanto il continuo sfregamento con la regione pubica o delle cosce può portare ad infiammazione cutaneo e a patologie dermatologiche, in particolare in estate quando la temperatura è più alta
- Per chi presenta una diastasi dei muscoli retti meritevole di correzione, ossia quando la paziente presenta sventramento addominale dovuto ad una scarsa continenza della fascia muscolare della parete addominale. Questa situazione può essere talvolta accompagnata a sintomi di cattiva digestione e dolori addominali.
- Per chi presenta un addome pendulo e con accumuli adiposi che possono essere diminuiti tramite una lipoaspirazione selettiva.
- Per chi non ha in mente una gravidanza nel futuro.
L’addominoplastica, detta anche dermolipectomia o lipectomia, si occupa di rimuovere la cute addominale in eccesso e di ricomporre la diastasi dei muscoli addominali e insieme alla liposuzione di rimuovere gli accumuli adiposi localizzati.
Solitamente essa consiste in una prima parte dove si effettua una liposuzione delle regioni con accumulo adiposo (ad esempio fianchi, addome inferiore, dorso, monte di venere, schiena ed in minor parte addome superiore) per poi procedere alla incisione bis-iliaca, ossia tra le due sporgenze ossee localizzate a livello del basso ventre, che solitamente, se l’accumulo di pelle è notevole, viene collocata sotto la linea del bikini.
Da questa incisione viene, tramite l’uso di un bisturi elettrico, sollevata la parte di cute che va dal basso ventre all’ombelico. Questa verrà poi rimossa facendo attenzione di rimuovere una parte simmetrica.
L’ombelico viene quindi separato dalla cute superficiale e lasciato libero ma pur sempre attaccato alla parete addominale.
A questo punto viene preparato un tunnel al di sopra della fascia addominale che va dalla regione ombelicale al processo xifoideo dello sterno.
Questo tunnel, che non deve essere troppo largo, pena la sofferenza vascolare della cute addominale, è necessario per procedere alla fase successiva di una addominoplastica tradizionale, ossia la plicatura o raffia dei muscoli retti dell’addome.
La riduzione dei muscoli retti addominale consiste in una sutura, continua o a punti staccati, che va dalla parte inferiore dello sterno alla incisione sovrapubica. Questa sutura permette di riavvicinare i muscoli retti e rendere continente la parete addominale e ridurre il contenuto intestinale donando nuovamente una pancia piatta alla paziente.
Le ultime fasi della chirurgia consistono nella rimozione della pelle in eccesso: questo passaggio è di fondamentale importanza per l’ottenimento di una cicatrice di aspetto soddisfacente.
Infatti, se la tensione tre il lembo superiore e quello inferiore della addominoplastica è elevata, la cicatrice tenderà ad allargarsi e addirittura la ferita ad aprirsi.
Per questo motivo alcune volte, quando la quantità di cute non è sufficiente per chiudere senza tensione, è necessario eseguire una piccola incisione verticale di pochi centimetri.
Per facilitare la chiusura e per obliterare lo spazio tra la fascia addominale e la cute, possono essere molto utili i cosiddetti punti di Baroudi, che prendono il nome dal chirurgo brasiliano inventore della tecnica. Questi punti vengono posizionati strategicamente tra la fascia ed il lembo di tessuto adiposo. Grazie a questi punti, nei casi in cui viene effettuata una quantità minima di liposuzione, è possibile non posizionare un drenaggio (addominoplastica senza drenaggi), in quanto non esiste spazio tra i 2 strati della parete addominale ed è virtualmente impossibile che si formi una raccolta di liquido (sieroma o ematoma).
Il passo successivo e finale consiste nella sutura dell’ombelico che viene recuperato dall’interno e fatto uscire tramite un’incisione posizionata simmetricamente al centro e ad una distanza esteticamente consona dalla cicatrice finale.
Nello stesso tempo viene suturata la cute. La sutura nell’addominoplastica è di fondamentale importanza per una cicatrice di bell’aspetto e deve essere effettuata per strati e senza tensione superficialmente.
Solitamente, se abbinata ad una liposuzione importante, viene posto uno drenaggio o due drenaggi al di sotto della cicatrice dell’addominoplastica per evitare eventuali raccolte di sangue o siero. Questi vengono tolti il più delle volte dopo 4-7 giorni ed il foro di uscita del tubo del drenaggio si rimargina in pochi giorni lasciando un piccolo segno praticamente invisibile col passare del tempo.
MINI ADDOMINOPLASTICA
Alcune volte la situazione della paziente non presenta una flaccidità tissutale marcata di tutta la regione addominale ma solo della regione al di sotto dell’ombelico. In questo caso può essere effettuata la cosiddetta mini addominoplastica con o senza plicatura dei retti addominali nella parte inferiore della parete addominale. Questa variante permette di non riposizionare l’ombelico che non viene staccato dalla cute addominale. Inoltre nella mini-addominoplastica è possibile ottenere una incisione più limitata e bassa.
I principali svantaggi di questa tecnica risiedono nel fatto che non si può eseguire una plicatura dei retti addominali fino al processo xifoideo dello sterno e quindi la continenza della parete addominale può essere ridotta solo parzialmente.
Inoltre, non riposizionando l’ombelico, questo subisce una trazione più o meno elevata verso il basso a causa della rimozione della cute inferiore dell’addome. Se la tonicità e l’elasticità della cute della regione periombelicale è scarsa può accadere che l’ombelico si deformi verso il basso causando la cosiddetta deformità dell’ombelico triste.
ADDOMINOPLASTICA CIRCONFERENZIALE
Altre volte, soprattutto in seguito a perdite ponderali davvero importanti, ad esempio in seguito ad una chirurgia bariatrica come il bypass gastrico, la ridondanza cutanea è notevole e riguarda non solo la regione addominale ma anche la regione del tronco e del sacro.
Per rimuovere tutto questo eccesso di pelle è necessaria una incisione circonferenziale con l’asportazione di un lembo di cute posteriore a livello della parte inferiore del dorso, oltre che a quello addominale di una tradizionale addominoplastica. Questa procedura è chiamata addominoplastica circonferenziale e si occupa di dare una forma a 360 gradi del corpo della paziente.
ADDOMINOPLASTICA IBRIDA
È una tecnica che prevede una cicatrice limitata come nella mini-addominoplastica ma permette, di eseguire correggere anche la diastasi della parte superiore dell’addome.
Questa tecnica è indicata in:
- Pazienti magre
- Posizione dell’ombelico alta
- Poca pelle in eccesso
In abbinamento a questa tecnica è possibile eseguire una liposuzione per ottenere un addome atletico e definito.
post operatorio dell'addominoplastica
DURATA DELL’ADDOMINOPLASTICA:
La chirurgia ha una durata di 3-4 ore per una addominoplastica convenzionale e fino a 5-6 ore per una addominoplastica circonferenziale.
Il tempo è un fattore molto variabile in questa chirurgia in quanto dipende dalla quantità di liposuzione necessaria per creare le nuove forme della paziente.
Inoltre è facile intuire che una addominoplastica di una donna di grossa stazza o di un uomo necessiterà maggior tempo in quanto il tempo necessario per la sutura sarà maggiore.
ANESTESIA:
L’anestesia di un intervento lungo e complesso come l’addominoplastica è chiaramente l’anestesia generale con tubo laringeo.
Sono rari e poco raccomandati i casi di addominoplastica eseguita con blocco spinale a paziente sveglia.
Durante l’intervento verrà iniettato un liquido che potrà contenere una minima quantità di anestetico locale ed adrenalina per facilitare la dissezione del lembo addominale e ridurre i sanguinamenti. Questo liquido verrà autonomamente riassorbito dal nostro corpo nel giro di pochi giorni.
DOLORE E ADDOMINOPLASTICA:
L’addominoplastica è un intervento abbastanza lungo che prevede un’estesa dissezione della cute addominale.
È normale sentire un moderato grado di dolore soprattutto nei primi giorni, dolore che verrà comunque trattato in pieno con la terapia analgesica fornita dal chirurgo plastico in dimissione.
È molto importante nei primi giorni post-operatori evitare il più possibile movimenti della parete addominale che potrebbero portare ad un indebolimento della sutura tra i muscoli addominali.
PRIMI GIORNI DOPO L’ADDOMINOPLASTICA:
Importante nei primi 7-10 giorni non sottoporsi a sforzi eccessivi ma riposare possibilmente supini a ginocchia piegate o a gambe leggermente sollevate.
Questo permette di diminuire la tensione della cicatrice e riduce il rischio di deiscenza di ferita.
È fortemente consigliato cominciare a camminare gradualmente già dal primo giorno post operatorio.
Questa manovra, che può sembrare banale, è fondamentale per ridurre drasticamente la possibilità di formazione di trombi agli arti inferiori, che in rarissimi ma temibili casi possono portare ad embolia polmonare.
TERAPIA ALLA DIMISSIONE:
Il chirurgo prescriverà in dimissione la terapia analgesica, a base di FANS o oppioidi leggeri, terapia antibiotica per 7-10 giorni e terapia anticoagulante per un periodo differente a secondo dei fattori di rischio della paziente.
Prima della procedura chirurgica, si discuterà con la paziente dell’eventuale sospensione della terapia anticoncezionale (pillola, spirale, ecc.).
Solitamente, la prescrizione della terapia post-operatoria è sufficiente al pieno controllo del dolore.
CONTROLLI POST OPERATORI:
Solitamente i controlli in seguito all’addominoplastica sono previsti al secondo – terzo giorno per escludere complicanze precoci, al settimo – decimo giorno per la rimozione del o dei drenaggi se presenti e dopo 15-20 giorni per la rimozione dei punti che solitamente sono all’interno dello spessore cutaneo.
Verranno in seguito fissati controlli periodici per controllare l’evoluzione della cicatrice e fornire consigli per il post operatorio tardivo.
PRESIDI E TRATTAMENTI CONSIGLIATI:
È consigliabile indossare una guaina elastica preformata per i primi 3 mesi dopo l’operazione.
Questo permette alla pelle di aderire in maniera migliore e più regolare evitando irregolarità. Alcune volte è prescritta anche una tavola rigida addominale che aiuta, soprattutto in caso di presenza di ernie addominali corrette durante la chirurgia, di aumentare e preservare per il primo mese la continenza della parete addominale e della sutura dei muscoli retti.
Massaggi drenanti possono essere prescritti nelle situazioni combinate di addominoplastica ed estensiva liposuzione.
EVOLUZIONE DOPO LA CHIRURGIA:
Il cambio della silhouette è immediato ma per il raggiungimento del risultato definitivo sono necessari circa 6 mesi.
Il ritorno alle normali attività quotidiane è possibile dopo 7-10 giorni.
La maturazione completa della cicatrice avviene dopo 12-18 mesi e può migliorare con il passare del tempo. Ipercromia e leggera ipertrofia sono assolutamente normali durante i primi mesi. La cicatrice sarà comunque perfettamente chiusa dopo circa 30 giorni.
Può essere molto utile, una volta che la ferita è consolidata ed i punti sono stati rimossi, applicare crema e cerotti a base di silicone che possono essere facilmente reperibili in farmacia o su internet.
N.B.:La durata dell’intervento, i tempi di guarigione, i tempi di recupero post operatorio e il risultato possono variare da paziente a paziente.
L’addominoplastica è un intervento di chirurgia estetica capace di suturare i muscoli addominali incontinenti ed eliminare la pelle in eccesso della pancia.
Dopo la gravidanza o ancora dopo un dimagramento molto importante, rappresenta per questi motivi uno degli interventi maggiormente richiesti
PER QUANTO TEMPO LA MIA PANCIA SARÀ GONFIA?
Il gonfiore sperimentato dopo una procedura di addominoplastica si può presentare in modo diverso a seconda del paziente, ma generalmente si risolve dopo qualche settimana.
L’addominoplastica è un intervento di chirurgia estetica abbastanza invasivo ed esteso e come tale richiede tempo sufficiente per recuperare e vedere risultati consolidati.
L’indurimento o l’edema dei tessuti possono durare fino a 6 mesi poiché l’infiammazione locale si riduce lentamente.
Immediatamente dopo la procedura, i tessuti addominali tenderanno a gonfiarsi nei primi giorni, raggiungendo il picco circa 3-5 giorni dopo. Molti pazienti descriveranno una sensazione di oppressione e gonfiore. Solitamente però, questa sensazione è completamente sopportabile.
Le gambe, inoltre possono raccogliere un po’di liquido per un giorno o due dopo l’intervento, ma solitamente questa situazione si esaurisce nel giro di una settimana.
COSA FARE PER RIDURRE IL GONFIORE DOPO ADDOMINOPLASTICA?
Una quantità significativa di gonfiore e/o lividi diminuirà dopo tre settimane dall’intervento. I pazienti che si sottopongono ad addominoplastica dovranno indossare una guaina addominale elastica ed aderente che applicherà una compressione costante al tessuto cutaneo e aiuterà a ridurre al minimo il rischio di sieroma (raccolta di liquidi). La guaina dovrà essere indossata per 4-8 settimane.
Si consiglia ai pazienti di limitare l’attività fisica, inclusi gli allenamenti di tipo anaerobico, per le prime tre settimane al fine di ridurre ulteriormente il gonfiore e la possibilità di sanguinamento post-operatorio.
EVOLUZIONE NEI PRIMI MESI
Una volta ripresa la normale attività quotidiana, potresti notare un leggero gonfiore che si attenuerà nelle settimane successive. Un massaggio delicato può essere eseguito dalla paziente dopo la seconda settimana per aiutare a far riassorbire il fluido lontano dalle stazioni linfonodali della regione inguinale.
Dopo 3 settimane e soprattutto nei primi 2 mesi dopo l’intervento, i pazienti con addominoplastica noteranno una significativa riduzione del gonfiore addominale.
Tuttavia un certo grado di gonfiore residuo dell’addome può rimanere fino a 6 mesi.
L’addome, infatti, trattiene spesso una piccola quantità di fluido nei tessuti appena sopra la linea di incisione, dove la circolazione e i canali linfatici nella parte anteriore del corpo sono stati interrotti.
Questo può creare una piccola sporgenza nel periodo iniziale dopo addominoplastica.
L’ombelico, specialmente se è stata riparata una piccola ernia, è un’altra area in cui l’infiammazione residua può persistere per qualche mese in più.
Questa fase di attesa può essere molto frustrante e richiede molta pazienza.
Come vedrai i tuoi cambiamenti più rapidi saranno nel primo mese.
A 6 mesi si potranno valutare i risultati che saranno ormai consolidati per la maggior parte degli individui.
Nel lungo termine anche più di un anno dopo l’intervento chirurgico, alcuni pazienti potranno avvertire persino gonfiore intermittente abbastanza limitato quando aumentano i livelli di attività.
FATTORI CHE INFLUENZANO L’EDEMA
Di seguito sono riportati alcuni fattori che possono influenzare il gonfiore post-addominoplastica:
– Riparazione della diastasi addominale: in molti casi nella regione mediale della regione addominale si raccoglie del liquido fino a un anno di distanza dall’intervento chirurgico
– Liposuzione eseguita insieme all’Addominoplastica: questo è probabilmente il motivo principale di edema post operatorio precoce. Di pari passo al gonfiore del trauma dell’addominoplastica, anche l’edema dovuto alla liposuzione si riassorbirà nel primo mese post-operatorio
– Tecnica chirurgica: addominoplastica mini, completa o ibrida sono i tipi di addominoplastiche che possono essere proposte alla paziente. In generale, minore è la separazione tra i tessuti minore sarà la quantità di infiammazione nel post-operatorio.
– Condizioni di salute del paziente: solitamente pazienti diabetici o con una grande risposta infiammatoria possono riportare maggior gonfiore dopo l’intervento chirurgico.
Ci sono alcune cose che puoi fare per assicurarti di ridurre al minimo il gonfiore e recuperare più rapidamente.
Indossa la tua guaina elastica in modo adeguato durante il periodo che ti verrà consigliato. Se riesci, indossala giorno e notte per almeno il primo mese. Dal secondo mese in poi potrai solo lasciarla posizionata solo di giorno o di notte.
Evita di stare in piedi o seduta per un tempo molto prolungato almeno per le prime due settimane ed evita il più possibile l’attività che aumenta la frequenza cardiaca poiché aumenterai la pressione sanguigna e quindi gonfiore nei tessuti.
L’eccessiva torsione e rotazione intorno al girovita possono non solo causare disagio, ma aumentare il gonfiore nelle prime settimane dopo l’intervento.
CONCLUSIONI
Il gonfiore è un elemento fisiologico nel recupero di un’Addominoplastica. Il modo migliore per aiutarti a guarire e recuperare rapidamente è rilassarti e cercare di essere paziente. Assicurati di discutere le tue aspettative con il tuo chirurgo plastico. Pianifica in anticipo, prenditi del tempo libero e ricevi assistenza a casa se ne hai bisogno in modo da non doverti sforzare più del dovuto.
L’addominoplastica è la migliore chirurgia plastica per eliminare la pelle ed il grasso in eccesso della regione addominale.
Durante l’intervento chirurgico potrà essere corretta la diastasi dei muscoli retti dell’addome in modo da restringere la regione della vita e da eliminare quel fastidioso gonfiore dovuto alla poca continenza degli organi addominali.
I risultati dell’addominoplastica sono immediati e la paziente potrà vedere una pancia piatta sin da subito. Naturalmente, i risultati definitivi saranno visibili dopo circa 3-6 mesi quando il gonfiore sarà completamente riassorbito. La cicatrice raggiungerà il suo aspetto definitivo dopo 12 mesi.
Il costo dipende dal tipo di addominoplastica necessaria per dare forma alla regione addominale della paziente (addominoplastica tradizionale, addominoplastica circonfenziale o mini addominoplastica), dalla necessita di effettuare la plicatura dei retti dell’addome, dalla quantità di liposuzione indicata, da eventuali interventi chirurgici complementari, dalla clinica in cui verrà eseguito l’intervento e dal tempo necessario in sala operatoria e dalla lunghezza della degenza che solitamente è di almeno un giorno.
N.B.: il costo di ogni singolo intervento chirurgico può essere preventivato solamente a seguito di un’attenta e approfondita visita specialistica in cui il Dr. Pellegatta valuterà il singolo caso e parlerà estensivamente con la paziente del piano di trattamento.
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Il Dr. Pellegatta è uno dei pochi chirurghi in Italia che esegue, in casi selezionati, l’addominoplastica ibrida a cicatrice limitata. Questo permette alla paziente di ottenere un recupero più rapido e di tornare alle attività quotidiane più velocemente. La paziente potrà così evitare il fastidio di portare con sé il contenitore del drenaggio e potrà fare una doccia pochi giorni dopo l’intervento chirurgico.
Il Dr. Pellegatta, durante la procedura, si soffermerà su ogni piccolo dettaglio, dalle suture, al posizionamento della cicatrice in posizione molto bassa e poco visibile, alla creazione di un nuovo ombelico con estrema cura. Tutti questi passaggi verranno eseguiti con attenzione per garantire alla paziente la miglior addominoplastica per rimuovere la pelle in eccesso, ritensionare i muscoli dell’addome ed eliminare le smagliature.
Inoltre, essendo un esperto di chirurgia estetica corporale, saprà abbinare la liposuzione all’addominoplastica in modo da garantire un cambio di forme armonico e naturale in tutto il corpo.
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Addominoplastica: domande frequenti
Di seguito alcune tra le domande più frequenti domandate dalle pazienti. Potrete trovare risposte più dettagliate e ampie nella sezione Blog del sito.
Certamente! Questa combinazione di interventi è definita con un termine anglofono mommy makeover e consta di una addominoplastica con liposuzione per il rimodellamento della regione addominale e di una mastoplastica additiva, una mastopessi o una mastopessi con protesi per combattere il seno cadente e svuotato che può apparire dopo una o più allattamenti.
Certamente, ma solo in casi molto selezionati come i pazienti post bariatrici ossia quei pazienti che hanno perso moltissimo peso in seguito ad una chirurgia come il by pass gastrico. Si fa presente che, data l’alta incidenza di patologie tumorali e traumatiche negli ospedali pubblici, i posti disponibili per questo tipo di chirurgia sono limitati e spesso l’attesa supera i 2-3 anni.
Rischi e complicanze dell’addominoplastica
Le complicanze sono rare. Quando intervengono, è necessario impostare terapie mediche e/o chirurgiche.
Edema, ecchimosi e discromie
Edema, ecchimosi e discromie (gonfiore, lividi e variazioni di colore) sono presenti in misura variabile da paziente a paziente, possono essere talora modesti, altre volte più consistenti. Generalmente si riducono gradualmente fino a scomparire completamente in circa 20-30 giorni.
Sanguinamento
Se si verifica un sanguinamento dopo l’intervento, può essere necessario ritardare l’asportazione dei drenaggi se presenti. In casi rari il sangue può accumularsi nell’area operata anche dopo la rimozione dei drenaggi, può essere allora necessario aspirarlo o
riaprire la ferita al fine di rimuoverlo e prevenire ulteriori sanguinamenti. Nei casi più gravi potrebbe essere necessario ricorrere ad emotrasfusioni. Per questa ragione, negli
interventi più complessi, il chirurgo può ritenere necessario far predisporre alla paziente un pre-deposito del proprio stesso sangue al fine di poter effettuare un’autotrasfusione. Quando ciò è ritenuto necessario va effettuato almeno 15 giorni prima dell’intervento.
Sieroma
È un accumulo anche significativo di siero (liquido) che può necessitare di ripetute aspirazioni con siringa.
Embolia polmonare
È provocata da episodi trombo-embolici, ed è una complicanza importante ma il rispetto delle seguenti indicazioni è nella grandissima parte dei casi sufficiente a scongiurare questa temibile complicanza:
- utilizzo di una adeguata contenzione elastica
- profilassi farmacologica antitromboembolica, a seconda della categoria di rischio
- precoce mobilizzazione
Infezioni
Sono generalmente rare e necessitano di terapia antibiotica. Possono causare deiscenze delle ferite e condizionare l’aspetto finale della cicatrice.
Deiscenze delle ferite
Può verificarsi la separazione dei margini della ferita in alcuni tratti lungo il suo decorso. Vengono medicate e controllate periodicamente per valutare il processo riparativo e in seguito, se necessario, si può procedere con una nuova sutura.
Ipo/anestesie cutanee
Dopo l’intervento una riduzione o perdita di sensibilità cutanea nella parte inferiore dell’addome è considerata normale. Essa è generalmente temporanea e scomparirà dopo qualche mese. In alcuni rari casi può essere permanente.
Perdita di tessuti
Consiste nella presenza di necrosi cutanee soprattutto delle arre inferiori del lembo suturato, generalmente di piccole dimensioni,
Una sutura senza tensione ed una liposuzione controllata della regione dell’addome alto la maggior parte delle volte mettono al riparo da questa complicanza temibile più frequente nei forti fumatori e quando si interviene su grandi obesi.
Qualora dovesse accadere saranno necessarie medicazioni ravvicinate ed un eventuale intervento chirurgico per asportare le aree necrotiche e cercare, se possibile, di chiudere le perdite di sostanza nel modo più rapido e sicuro.
Cicatrice ipertrofica, ipotrofica o cheloidea
La cicatrice dell’addominoplastica sarà visibile per almeno 3 mesi anche se nascosta il più delle volte sotto la biancheria intima od il costume da bagno.
La maturazione della cicatrice si protrae generalmente per un periodo di 6-12 mesi e in alcuni rari casi anche oltre i 12 mesi.
È quindi evidente che il paziente dovrà attendere il tempo necessario per la stabilizzazione della cicatrice, prima di poterne osservare l’aspetto definitivo.
Il chirurgo utilizzerà tutte le tecniche volte ad ottenere una buona cicatrice, sottile e situata allo stesso livello della cute circostante. Esistono però, fattori che possono modificare il normale processo di cicatrizzazione, come le anomalie della vascolarizzazione e dell’innervazione, la carenza di proteine, l’uso di farmaci antineoplastici, la microangiopatia diabetica, il fumo di sigaretta. Esistono inoltre, delle forme di cicatrizzazione patologica, sulla base di una predisposizione individuale, che possono determinare la formazione di una cicatrice ipertrofica o nei casi più gravi, di una cicatrice cheloidea.
La cicatrizzazione è dovuta a vari fattori tra i quali la qualità della sutura, la tensione sulla sutura, eventuali infezione durante il post operatorio e fattori genetici individuali. Per questo la qualità della cicatrice è difficilmente preventivabile. Esistono però indicazioni da seguire da parte del chirurgo durante la sutura e da parte della paziente durante il post operatorio che solitamente garantiscono una cicatrice molto poco visibile con il passare del tempo.
È consigliato immergersi nell’acqua solo dopo che la ferita sia completamente chiusa. Solitamente dopo 1 mese è possibile farsi un bagno. La doccia è possibile già dopo il primo controllo a patto di asciugare bene la ferita una volta terminato e cambiare i piccoli cerotti a contatto con la cicatrice qualori questi si bagnino abbondantemente.
La sutura dell’ombelico è un passaggio importante in una addominoplastica. È fondamentale per una cicatrizzazione regolare effettuare routinariamente la pulizia con una piccola garza od un cotton fiock imbevuto di soluzione disinfettante all’interno di esso in modo di rimuovere i detriti di cellule morte e sangue che possono accumularsi. Inoltre alcune volte sono consigliabili dei presidi di forma conica che dilatano l’ombelico e prevengono una cicatrizzazione troppo aggressiva.
Certo è possibile ma eè fondamentale permanere in un luogo poco umido e fresco per le prime settimane in modo da evitare la possibilità macerazione della ferita, soprattutto indossando una guaina compressiva per i primi mesi dopo l’operazione.
Saranno eliminate solo se presenti nel tessuto in eccesso che deve essere asportato, altrimenti saranno solo poste in maggior tensione.