Ogni intervento chirurgico causa delle cicatrici. Queste cicatrici in particolare possono rimanere molto visibili per diversi mesi. Solitamente però, con la maturazione del tessuto cicatriziale che va dai 6 ai 18 mesi, queste cicatrici si schiariscono e diventano sempre meno visibili con il passare del tempo.
Che cos'è la riduzione del seno?
Può succedere che una paziente presenti mammelle troppo grandi fino a comprometterne la postura e a causare patologie dermatologiche da macerazione e sfregamento a livello dei solchi inframammari. Questa situazione è detta gigantomastia ed è piuttosto comune.
Nel caso di seni abbondanti ma non eccessivamente importanti questa situazione viene detta macromastia e può essere corretta semplicemente perché la paziente desidera una figura più delicata.
L’intervento di riduzione del seno, spesso, ha anche una funzione di chirurgia ricostruttiva, che, sia che venga realizzata a scopo estetico o meno, mira a migliorare la morfologia del seno o a correggere l’asimmetria mammaria dovuta ad alcuni difetti di nascita o a inestetismi che insorgono a causa dell’età o altri fattori, come per esempio la gravidanza o un tumore al seno.
- Per chi vuole diminuire il volume alleggerendo il peso del proprio seno
- Per chi desidera sollevare e dar forma a un seno che appare pesante e cadente.
- Per chi presenta il segno delle spalline del reggiseno per il troppo volume mammario.
- Per chi soffre di mal di schiena per il troppo peso delle mammelle.
La chirurgia di riduzione del seno deve essere eseguita su pazienti che abbiano raggiunto la maggiore età o il completo sviluppo fisico, perché in fase di crescita la forma e la dimensione del seno può cambiare nel tempo.
La chirurgia che si occupa di correggere macro e gigantomastia è detta riduzione del seno e riduce il volume mammario occupandosi anche di correggere un’eventuale ptosi o asimmetria e permette di diminuire il volume ed alleggerire il peso della mammella dandole una forma più contenuta e proporzionata.
La tecnica chirurgica della mastoplastica riduttiva è similare a quella di una mastopessi. La principale differenza è dovuta al fatto che nella riduzione del seno oltre a rimuovere la pelle in eccesso, viene rimossa anche il tessuto adiposo e ghiandolare della mammella.
Questo intervento viene eseguito tramite una incisione che viene definita a “T invertita” e comprende, alla fine della chirurgia, una cicatrice rotonda intorno all’areola, una verticale fino al solco mammario e una che segue il solco mammario.
Alla fine della procedura verrà applicata una leggera medicazione. Non vengono inseriti drenaggi a meno che il sanguinamento durante la chirurgia sia stato notevole.
La quantità di tessuto adiposo e di ghiandola mammaria rimossi dipendono dal volume iniziale della mammella e dal tipo di risultato che la paziente vuole ottenere.
La procedura ha una durata di 150-240 minuti e viene eseguito in anestesia generale, solitamente con tubo laringeo. Solitamente la paziente verrà osservata fino alla sera da personale medico prima che possa tornare a casa. Se lo gradisse però potrà rimanere ricoverata una o più notti.