Si sente spesso degli inestetismi dovuti agli accumuli di grasso, alla cellulite alle famigerate maniglie dell’amore. Spesso il tessuto adiposo è considerato come un qualcosa di troppo e la maggior parte delle volte, a seguito di una liposuzione, viene eliminato. In realtà, è da qualche anno che il grasso è considerato come un vero e proprio cocktail rigenerativo per la pelle.
Cellule staminali del tessuto adiposo
È infatti dai primi anni 2000 che ricercatori statunitensi hanno scoperto che il tanto odiato grasso contiene in realtà una quantità molto elevata di cellule staminali, addirittura in quantità maggiore che il midollo osseo. Questo ha portato una rivoluzione in tutti i campi della medicina e soprattutto nella chirurgia plastica dove il lipofilling, ovvero il trasferimento di tessuto adiposo da una sede corporea ad un’altra, ha acquisito sempre più successo ed aumentato le sue indicazioni.
A cosa serve il grasso iniettato?
Il tessuto adiposo trasferito da una sede (solitamente addome, fianchi e cosce) può essere utilizzato esattamente come un filler per riempire le rughe del viso, del collo, del decolleté o qualsiasi altra regione corporea in cui sia presente un avvallamento, ad esempio in seguito ad un evento traumatico. Inoltre, con la tecnica del lipofilling è possibile aumentare il volume di zigomi, labbra, rughe della marionetta, tempie, guance, regione del solco lacrimale per donare un aspetto meno stanco ed armonico al viso.
Il grasso iniettato sopravvive nella sua totalità?
No, quando si effettua un lipofilling bisogna aspettarsi un riassorbimento del volume tra il 30 ed il 60% del totale. Questo succede perché il grasso per sopravvivere deve formare connessioni vascolari che portano il nutrimento al suo metabolismo. È questo il motivo per il quale è inutile, per non dire controproducente, iniettare grandi quantità di grasso in spazi ristretti, semplicemente perché solo la parte a contatto con i piccolissimi vasi sanguigni potrà ottenere il nutrimento per sopravvivere. Per fare un esempio esplicativo, dobbiamo immaginarsi le particelle di grasso (detti adipociti) come tanti piccoli semi. Se io semino un campo con 1000 semi collocando un seme ogni 2 cm avrò molte possibilità che con il tempo necessario, con il concime e la quantità di acqua adatta possa crescere una piantina. Se io invece colloco 1000 semi nello stesso punto non otterrò 1000 piantine ma ne otterrò sempre una, quella in contatto con il terreno che può nutrirsi del concime e dell’acqua e sprecherò tutti gli altri semi.
Quali sono le altre proprietà del tessuto adiposo?
Come detto precedentemente, il tessuto adiposo contiene una grandissima quantità di cellule staminali. Queste cellule hanno proprietà rigenerative che portano ad un miglioramento della qualità della pelle ed a una ristrutturazione dei tessuti molli che possono presentare segni di deterioramento.
Come si ottiene questa componente rigenerativa del grasso?
È possibile ottenere questa parte rigenerativa con particolari filtri di diversa dimensione che distruggono gli adipociti (cioè le cellule di dimensione maggiore che danno volume al grasso) senza distruggere le cellule staminali. Il risultato di questi passaggi porta ad ottenere una sospensione di cellule staminali ed altre cellule con componente rigenerativa. Questo vero e proprio oro liquido viene detto “nanofat”, termine coniato dai chirurghi plastici belgi Tonnard e Verpaele (dove il Dr. Pellegatta ha frequentato una fellowship formativa approfondendo estensivamente questi aspetti).
Quali sono le applicazioni del nanofat?
Il nanofat nasce come un cocktail rigenerante. Bisogna pensare al nanofat come ad un PRP (plasma ricco in piastrine) ma con proprietà rigenerative ben superiori. Attualmente il nanofat è utilizzato con un’iniezione molto superficiale per il trattamento dell’iperpigmentazione cutanea palpebrale (le tanto odiate occhiaie). Inoltre trova indicazione, se combinato con subcisione, per il miglioramento dell’aspetto di cicatrici sia post traumatiche che da acne. Molto recentemente sono stati osservati anche buoni risultati per il trattamento della cellulite. Infine, grazie alle sue proprietà rigenerative, il nanofat può essere applicato direttamente sulla cute con la tecnica del needling. Questo porta ad un miglioramento complessivo degli strati più superficiali della pelle, che appare più luminosa, liscia e giovane.