Molte volte il chirurgo plastico si trova in difficoltà a far capire alla paziente interessata a mastoplastica additiva che il volume e le dimensioni della protesi non possono andare oltre ad un certo limite.
Questo non è dovuto ad una preferenza del chirurgo, bensì alla necessità di eseguire una procedura chirurgica che rispetti l’anatomia e le proporzioni della paziente.
Base della mammella = massima larghezza della protesi
Scegliere la protesi giusta non è così difficile come in molti sembrano.
In realtà il volume, ossia i cc, di una protesi dipende in gran parte dalla base ossia la larghezza della protesi.
Per sapere esattamente quale sia la misura massima della protesi è necessario sapere per prima cosa la misura della mammella nella sua larghezza. Una volta avuto questo dato si può sapere senza problemi la misura della larghezza della protesi che sarà uguale alla tasca sottomuscolare o sottoghiandolare dove essa sarà inserita.
Per avere questo dato sarà necessario sottrarre dalla larghezza del seno lo spessore dei tessuti sopra il muscolo (ossia grasso, derma e ghiandola mammaria).
Solitamente, in condizioni di normopeso, questo valore va da 0,5 cm ad oltre 3cm a seconda del peso e della qualità dei tessuti.
Ad esempio, se la larghezza della mammella è di 12 ed abbiamo uno spessore dei tessuti di 2 cm (pinch) la larghezza massima della protesi sarà di 10 cm.
Perché la misura della protesi non può superare quella della mammella?
Molte volte le pazienti vengono con già in mente un valore di cc per la loro mastoplastica additiva perché amiche e/o conoscenti hanno avuto un aumento di seno con quella protesi ed il risultato è stato apprezzato.
Nulla di più sbagliato può essere fatto dalla paziente che fissarsi su un valore che potrebbe essere completamente sbagliato per la sua corporatura.
È importante in ogni procedura di chirurgia plastica avere rispetto dell’anatomia in modo da finire l’intervento risparmiando il più possibile le strutture anatomiche.
Questo è assolutamente fondamentale in quanto un intervento che non tiene conto dei limiti anatomici di una regione (come può essere la mammella nella mastoplastica additiva ma anche l’addome nell’addominoplastica) porterà con maggiore frequenza a complicanze a breve e lungo termine.
Qualche dato riguardo la relazione tra complicanze e misura della protesi
Esistono diversi studi scientifici che studiano le complicanze nella mastoplastica additiva e cercano di trovarne il nesso causale.
In uno studio piuttosto recente a Stoccolma, in una clinica dove il Dr. Pellegatta ha potuto avere una parte della sua formazione in chirurgia estetica si è studiato un campione di più di mille pazienti che si sono sottoposte a mastoplastica additiva con protesi anatomiche o rotonde.
Il risultato di questo studio mostra come le complicanze siano di circa il 2% in pazienti con protesi al di sotto di 350cc, aumentando al 5% per protesi da 350 a 450cc fino ad arrivare al 9% nelle pazienti con protesi dai 450cc in su.
Questo è dovuto in particolare a 2 fattori: il peso della protesi e la necessità di preparare una tasca più grande man mano la dimensione della protesi aumenti.
In particolare un peso eccessivo porta alla deformazione dei tessuti ed in particolare ad una perdita di elasticità portando a strie cutanee ed a incontinenza del solco inframammario (bottoming out).
Per preparare una tasca più grande che accolga una protesi grande è necessario distaccare per una porzione maggiore il muscolo o la ghiandola dai tessuti profondi. Questo, prima di tutto, aumenta le possibilità di sanguinamento, rallenta il recupero dopo l’intervento e diminuisce i tessuti in grado di sostenere la protesi, in particolare gli ispessimenti fibrosi che sono presenti a livello del solco inframammario.
Cosa fare per scegliere la protesi giusta?
Importantissimo trovare il giusto equilibrio tra i vostri desideri e ciò che il chirurgo plastico vi consiglia.
In ogni caso, nelle visite prima dell’intervento, dovreste chiedere al vostro chirurgo quale sarebbe la protesi giusta per voi ed i motivi di questa scelta.
Non esistono protesi scelte “ad occhio”. Esistono protesi scelte dopo aver pianificato l’intervento ed ascoltato i desideri della paziente.
Diffidate di chi voglia accontentarvi a tutti i costi mettendo una protesi che è esagerata.
Il risultato potrà piacervi nel primo periodo ma non vi piacerà quando i tessuti cominceranno a distorcersi e la protesi assumerà una forma poco piacevole.