A che taglia di reggiseno mi farà arrivare la protesi?

A che taglia di reggiseno mi farà arrivare la protesi

Stai considerando un aumento del seno ma non sei sicura di quanti cc hai bisogno raggiungere una determinata taglia?

In realtà non esistono misure universali standardizzate per le coppe del reggiseno. Questo infatti dipende in particolare dalle diverse dimensioni esistenti tra i vari produttori di reggiseni.

Ma esistono proporzioni che possono essere rispettate per garantire un risultato più o meno naturale a seconda del gusto della paziente.

È quindi possibile calcolare una misura indicativa finale ancora prima dell’intervento di mastoplastica additiva?

Vediamo in questo articolo come fare.

Quanti cc sono una coppa?

Una ricerca australiana pubblicata nel 2017 ha analizzato 5 diverse taglie di reggiseni di tre produttori e ha riscontrato alcune tendenze.

Come regola generale: 130cc – 150cc equivalgono a una coppa in più di reggiseno.

La differenza di 20 cc dipende della larghezza del torace che nelle diverse pazienti variano.

In particolare 130cc vale per le donne con busti più stretti (fino alla taglia10 equivalente a una M) e 150 cc per le donne con busti più larghi (taglia 12 e superiori – superiori alla taglia M).

É facilmente comprensibile che per aumentare una coppa in una paziente alta 1.80 m che pesa 70 ci vorranno più cc rispetto ad una paziente di 1.60 m che ne pesa 45.

Variabili per calcolare la misura

Naturalmente è necessario calcolare alcune variabili per avere una stima più precisa.

In particolare:

  1. Le misure della larghezza del busto e delle spalle, nonché della lunghezza del busto
  2. Il tessuto mammario e la pelle preesistente prima dell’intervento di mastoplastica additiva

Queste misure sono fondamentali per la scelta di una protesi che possa essere accolta dal muscolo grande pettorale della paziente senza particolari problemi.

Come scegliere la protesi giusta?

Per ottenere un risultato naturale è necessario scegliere una protesi che stia bene con le proporzioni del corpo della paziente. Per fare questo esistono alcuni accorgimenti per essere sicuri di considerare una protesi adatta.

Vediamo quali sono le misure per la scelta della protesi perfetta:

Base della mammella

La base della mammella è probabilmente la misura più importante per la scelta di una protesi.

Il muscolo pettorale è largo dalla linea ascellare anteriore a 1 cm dallo sterno. Non è consigliabile scegliere una protesi che sia più larga di questa misura. Anzi la larghezza (o base) della protesi dovrebbe essere 1-2 cm meno della larghezza della mammella in quanto nel totale della larghezza di quest’ultima esistono tessuti come la ghiandola mammaria ed il tessuto adiposo che non devono essere considerati quando si sceglie la base.

Distanza tra capezzolo e ombelico

Questa è una misura che pochi chirurghi prendono ma che è di fondamentale importanza per la programmazione dell’intervento. Se la distanza è simile o poco superiore di quella tra il capezzolo ed il collo questo vorrà dire che il chirurgo dovrà cercare di non diminuire ulteriormente questa distanza per evitare di mutare le proporzioni tra addome e torace e far apparire la paziente più tozza di quello che in realtà è.

Distanza giugulo capezzolo

Anche questa distanza è molto importante in quanto ci dà un’indicazione dell’altezza della protesi (in questo caso anatomica). Una paziente con una distanza elevata potrà avere un risultato naturale con una protesi ad altezza maggiore rispetto alla base della protesi stessa.

Distanza capezzolo solco inframammario

Partiamo dal presupposto che chirurgicamente, per ridurre eventuali complicanze di malposizionamento, è meglio non abbassare il solco inframammario. Questo purtroppo molte volte non è possibile ed è quindi necessario posizionare il solco un po’ più in basso.

Per evitare complicanze si consiglia non abbassare il solco più di 2 cm.

La distanza tra capezzolo e solco inframammario raccoglie la regione della mammella detta polo inferiore. Le pazienti con una distanza ridotta hanno quello che si chiama polo inferiore costretto.

Per queste pazienti è consigliato prima di tutto scegliere una protesi anatomica iperproiettata ed in secondo luogo ricostruire con una speciale sutura il solco mammario in modo da dare più continenza ai tessuti.

Pinch dei tessuti

Il pinch è la quantità di tessuto misurata in cm, che riusciamo a prendere tra il pollice e l’indice quando afferriamo una regione di cute.

Questo ci dà un’idea di quanto tessuto sia già presente e quindi ci aiuta ad avere un’idea del risultato una volta inserita una certa protesi piuttosto che un’altra.

Il pinch è inoltre importantissimo nella tecnica con incisione sottomammaria per decidere con cura e precisione dove posizionare la cicatrice in modo che risulti il meno visibile possibile.

Alcuni chiarimenti:

Queste variabili da considerare sono utili per differenziare alcuni esempi.

Una paziente con un seno significativamente svuotato ed una con un seno più tonico e pieno possono sottoporsi ad un aumento del seno con la stessa protesi dello stesso volume (cc) raggiungendo risultati completamente differenti e coppe completamente differenti.

Questo perché in queste due pazienti potrebbe essere differente la larghezza del torace ed il tessuto presente prima dell’aumento del seno con protesi.

Ascoltare i consigli del chirurgo plastico

Un chirurgo plastico con una formazione approfondita in chirurgia del seno potrà consigliarti quale protesi è necessaria per raggiungere una certa coppa di reggiseno nel post-operatorio.

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