Dove collocare la cicatrice in una mastoplastica additiva?

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Importante per un ottimo risultato estetico ma anche per la procedura tecnica di inserzione della protesi è la sede di incisione.

Esiste una sede di incisione migliore di un’altra?

È opinione di chi scrive che la sede di incisione non debba tenere conto tanto della lunghezza della cicatrice quanto del suo aspetto e del suo mascheramento in regioni dove sia poco visibile.
Si deve precisare inoltre che la scelta della sede di incisione è operatore dipendente e ciò può essere questione di preferenza ed esperienza personale.

Dove possono essere posizionate le cicatrici in una mastoplastica additiva?

Tralasciando la sede di incisione ombelicale, molto popolare alla fine degli anni novanta e inizio degli anni 2000 negli Stati Uniti ma caduta in disuso, ad oggi si possono individuare tre sedi di incisione: inframammaria, periareolare e ascellare.

CICATRICE PERIAREOLARE

Le incisioni più utilizzate per quanto riguarda l’areola sono l’emiperiareolare e la transareolare.
Molti chirurgi preferiscono una incisione emiperiareolare obliqua inferolaterale (da ore 2 a ore 7 a sinistra e da ore 5 a ore 10 a destra) per permettere una maggiore visibilità della porzione laterale del muscolo gran pettorale.
Si può utilizzare questa incisione per quasi tutti i soggetti tranne per chi ha un’areola di dimensione molto ridotte o nei casi in cui la protesi sia di grosse dimensioni.
Le principali complicanze della procedura sono una ipo o anestesia del complesso areola capezzolo, danneggiamento dei margini di ferita, aumento delle possibilità di contatto di batteri residenti nel tessuto areolare con la protesi e riduzione della possibilità di allattamento.
I pro di questa scelta sono la possibilità di eseguire una piccola mastopessi periareolare dalla stessa sede di incisione e una cicatrice ben mascherata se non in caso di turbe della cicatrizzazione.

CICATRICE A LIVELLO ASCELLARE

L’incisione a livello ascellare con o senza ausilio dell’endoscopia può rappresentare una valida alternativa alle altre sedi.
Il principale argomento a favore è dovuto al presentarsi di una cicatrice al di fuori della sede mammaria, potenzialmente invisibile.
Esistono però fattori da considerare, come la formazione di briglie cicatriziali, lesioni al nervo intercostobrachiale, problemi al drenaggio linfatico, la tendenza della protesi a migrare superolateralmente e una maggiore possibilità di contrattura capsulare.

CICATRICE A LIVELLO DEL SOLCO INFRAMAMMARIO

Ad oggi la sede di incisione maggiormente utilizzata è sicuramente quella al solco inframammario.
Essa permette una comoda è più ampia visione degli spazi di dissezione ghiandolare e muscolare durante la procedura di mastoplastica additiva.
La cicatrice non rappresenta uno svantaggio in quanto se ben posizionata ed adeguatamente suturata non risulta così visibile una volta giunta a completa maturazione.
La lunghezza della cicatrice dipende naturalmente dalla viscosità del silicone ma soprattutto dal volume della protesi. Per ridurre la lunghezza della cicatrice è stato recentemente introdotto nel mercato un dispositivo (Keller Funnel) che permette l’inserimento della protesi mammaria nella tasca senza che la protesi tocchi la cute passando da una sorta di involucro di forma triangolare che può essere ritagliato nella sua parte finale a seconda della dimensione della protesi.
Attualmente nelle mani di un chirurgo esperto una protesi da 350 cc può essere inserita da una cicatrice al solco inframammario di circa 3 cm (Short Scar Technique).