Mini addominoplastica: cos’è e quando è indicata?

Mini addominoplastica: cos’è e quando è indicata

Molte donne dopo la gravidanza o un dimagramento importante si ritrovano con una regione addominale poco attraente, con pelle in eccesso, strie e smagliature e un gonfiore fastidioso presente soprattutto durante il giorno.

In molti casi, queste pazienti richiedono una addominoplastica ossia la chirurgia plastica dell’addome che permette di eliminare l’eccesso di pelle e ritensionare i muscoli dell’addome eliminando in molti casi anche le smagliature dell’addome inferiore.

Molte però non desiderano la lunga cicatrice causata dall’addominoplastica e preferirebbero una opzione meno invasiva con una cicatrice più corta e più bassa e quindi meno visibile.

Vediamo in questo articolo quali sono le indicazioni per la mini-addominoplastica e le principali differenze tra quest’ultima e l’addominoplastica convenzionale.

È la mini-addominoplastica davvero così mini?

Il paziente sentendo la parola mini-addominoplastica non dovrebbe credere che sia un intervento di importanza minore, tutt’altro. Infatti, la divisione tra i tessuti profondi e quelli superficiali è esattamente la stessa che in una addominoplastica tradizionale.

Questo perché, per ridurre la distanza tra i muscoli addominali che appaiono dilatati, è necessario arrivare in prossimità della parte inferiore dello sterno e suturare i due muscoli retti dell’addome da quel punto fino in prossimità del pube.

Nello stesso modo, molte volte la mini-addominoplastica necessita del posizionamento di un drenaggio proprio come nella chirurgia tradizionale.

Naturalmente, esistono casi in cui la diastasi dei muscoli, ossia la separazione tra i muscoli, sia soprattutto concentrata nella parte inferiore dell’addome. In questo caso una sutura dei muscoli inferiore potrà donare una buona continenza alla parete addominale.

Le principali differenze tra mini-addominoplastica e addominoplastica convenzionale

Le differenze tra le due procedure sono principalmente quattro e sono nello stesso modo importanti per dare indicazione ad un intervento piuttosto che ad un altro.

  • Cicatrice più corta e più bassa: molte volte la mini-addominoplastica permette di ottenere una cicatrice di minori dimensioni e localizzata più inferiormente rispetto all’addome. Questo permette di rendere meno visibile la cicatrice che rimarrà nascosta anche con biancheria intima piuttosto ridotta.
  • Minore quantità di pelle asportata: a differenza che nell’addominoplastica tradizionale, nella tecnica “mini” viene asportata una quantità di pelle minore tutta localizzata nella parte più bassa dell’addome. Questo può essere un vantaggio in quanto non ci saranno problemi di chiusura dell’incisione e la cicatrice sarà sottoposta a minore tensione.
  • Ombelico suturato nella posizione originaria: una delle differenze principali tra addominoplastica tradizionale e mini-addominoplastica è che, nel caso della variante mini, l’ombelico verrà risuturato a livello della stessa incisione utilizzata per raggiungere la parte superiore della dissezione chirurgica. Nell’addominoplastica tradizionale l’ombelico verrà posizionato facendo prima una piccola incisione mediale a livello dell’addome.
  • Recupero più rapido: sicuramente la mini-addominoplastica permette un recupero più rapido in quanto la tensione della cicatrice è minore rispetto all’addominoplastica convenzionale e l’incisione stessa è più piccola e richiede meno tempo per recuperare completamente. Questo permette alla paziente una pressione addominale minore e soprattutto l’acquisizione di una postura normale in tempi più brevi. Molte volte inoltre, i drenaggi, se presenti, verranno rimossi prima rispetto ad una addominoplastica.

Paziente ideale per mini-addominoplastica

Come si può facilmente comprendere, la scelta tra addominoplastica convenzionale e mini-addominoplastica non è solo dipendente dalla volontà del paziente nel preferire una incisione più breve ma dipende da molti fattori che devono essere considerati.

Infatti esistono precise indicazioni all’intervento che configurano il paziente come ideale per la procedura:

  • Ombelico alto: una paziente con ombelico localizzato superiormente lungo la linea media addominale è sicuramente più indicato alla mini-addominoplastica in quanto la rimozione e il successivo stiramento della pelle dell’addome inferiore abbasserà la posizione dell’ombelico ad un punto comunque compatibile con un buon e proporzionato risultato estetico.
  • Ridotta quantità di pelle in eccesso: la pelle in eccesso nel paziente ideale deve essere ridotta e tutta localizzata a livello della parte inferiore dell’addome in modo da rimuovere la parte in eccesso e stirare la pelle rimanente.
  • Pazienti normopeso: il peso della paziente è chiave nell’indicazione ad addominoplastica. Una paziente sovrappeso avrà un risultato molto inferiore in quanto rimarrà lo spessore del lembo addominale inferiore che nel caso di una addominoplastica non potrà essere sottoposto ad estensiva liposuzione per evitare complicanze.
  • Diastasi addominale di gravità lieve moderata: la diastasi addominale dovrà idealmente essere inferiore ai 3 cm in quanto la correzione risulterebbe molto difficile avendo un campo di movimento minore nella tecnica mini.

Il consiglio finale è ascoltare il proprio chirurgo plastico. Un chirurgo plastico esperto in chirurgia plastica ed estetica dell’addome saprà illustrare i pro ed i contro delle 2 procedure. Dopo solo un estensivo colloquio tra paziente e medico, sarà possibile decidere insieme la procedura adatta.

Una corretta indicazione all’intervento è infatti fondamentale per ottenere un risultato finale ottimale.