Cambio protesi al seno

La mastoplastica additiva è tra gli interventi più richiesti nel mondo della chirurgia estetica.
Sebbene le moderne protesi abbiano durata lunghissima, le protesi inserite 15-20 anni fa non disponevano della tecnologia e della durata delle protesi odierne.

 

Rimozione protesi del seno: chi ne ha bisogno?

  • Chi presenta una o entrambe le protesi rotte.
  • Chi dopo svariati anni osserva un abbassamento della protesi al seno.
  • Chi desidera cambiare la dimensione o la forma della protesi al seno.
  • Chi presenta una rotazione dell’impianto mammario.
  • Chi soffre di una contrattura capsulare severa della protesi mammaria.
  • Chi soffre di una infezione cronica della protesi al seno.
  • Chi, in generale, presente una complicanza di posizione della protesi mammaria che causa una deformazione della regione mammaria.
Sostituzione protesi al seno: cosa prevede la chirurgia?

La chirurgia di revisione di una mastoplastica additiva dipende interamente dal problema evidenziato nella paziente durante le visite che precedono l’intervento. Schematizzandole consistono nelle seguenti soluzioni chirurgiche:

CAPUSULECTOMIA:

La capsulectomia consiste nell’asportazione totale della capsula che si forma intorno alle protesi mammarie.
Questa capsula può essere talmente dura e costrittiva che deforma la protesi causando asimmetrie degli emitoraci. L’obiettivo della capsulectomia è ottenere un piano senza fibrosi dove posizionare in un secondo momento la protesi

CAPSULOTOMIA:

La capsulotomia si occupa di eseguire alcune espansioni della capsula intorno alla protesi, quando tale capsula non è tale da presentare uno spessore ed una consistenza che possono portare ad una deformazione della protesi.

CAMBIO DI PIANO DELLA PROTESI:

In caso di posizionamento di una protesi a livello sotto ghiandolare, è quasi sempre consigliato riporre la nuova protesi al di sotto del muscolo dove potrà essere in contatto con un tessuto che non ha mai presentato fibrosi o eventualmente una contaminazione batterica.

MASTOPESSI:

In alcuni casi, soprattutto quando il volume della protesi mammaria è notevole, è necessario ricorrere ad una mastopessi per poter dare di nuovo tonicità alla cute che ha perso elasticità e riportare il complesso areola capezzolo in una posizione consona e proporzionata con la misure della paziente.

RESTRINGIMENTO DELLA TASCA MAMMARIA:

In molti casi, il peso della protesi porta ad una deformazione ed ad un allargamento dei tessuti della regione pettorale, non solo cutanei, dove potrebbe essere necessaria una mastopessi, ma anche muscolari o sottoghiandolari, dove la tasca che precedentemente accoglieva la protesi sarebbe troppo grande per accogliere la nuova. In questo caso è necessario diminuire la dimensione della tasca con una sutura profonda che restringa lo spazio dove la nuova protesi sarà inserita.

SOSTITUZIONE DELLA PROTESI MAMMARIA:

Una protesi che viene rimossa dal seno dovrebbe essere sempre sostituita con una nuova. Studi scientifici hanno evidenziato che sulla superficie della protesi sono presenti microorganismi di diversi origini ed in diversa concentrazione.

È quindi facilmente intendibile che, reinserire la stessa protesi che presenta questa contaminazione potrebbe risultare in futuro alla presentazione di nuove sintomi e quindi ad un nuovo intervento chirurgico.

La mastoplastica additiva è tra gli interventi più richiesti nel mondo della chirurgia estetica.
Sebbene le moderne protesi abbiano durata lunghissima, le protesi inserite 15-20 anni fa non disponevano della tecnologia e della durata delle protesi odierne.
Inoltre, sebbene le protesi possano ancora essere integre, il nostro corpo con il passare degli anni invecchia e perde l’elasticità della giovane età.

Questa perdita di elasticità dei tessuti molli della regione mammaria può inoltre essere velocizzato da un passato inserimento di una protesi troppo grande per le caratteristiche della paziente, soprattutto se a livello sottoghiandolare, senza la copetura del muscolo.

Questo porta ad una deformazione del risultato precedentemente ottenuto ed una discesa e rotazione della protesi mammaria.

Con un intervento chirurgico di chirurgia plastica, molte volte è possibile ottenere risultati ottimali e ristabilire un aspetto armonico e proporzionato del seno.

Cambio protesi mammarie: il periodo post operatorio

Anestesia:

La chirurgia viene effettuata in chirurgia di un giorno in anestesia generale. Se l’intervento è di durata superiore alle 2-3 ore potrebbe essere consigliata una notte di degenza per un miglior controllo del dolore post-operatorio.

Recupero, guarigione e degenza:

Solitamente, vengono posizionati drenaggi in quanto il rischio di sanguinamento è più elevato che in una mastoplastica additiva primaria.

I punti se presenti vengono rimossi dopo 10-14 giorni. La paziente verrà seguita per le prime 2 settimane per le medicazioni post operatorie.

La paziente porterà un reggiseno apposito per le prime 3 settimane e non potrà effettuare esercizi che coinvolgano una possibile malrotazione della protesi per 3 mesi. Il risultato definitivo è visibile dopo 1 mese circa.

*La durata dell’intervento, i tempi di guarigione, i tempi di recupero post operatorio e il risultato possono variare da paziente a paziente.


Rischi e complicanze nel cambio di protesi al seno:

Le complicanze, seppure rare o molto rare, possono accadere in ogni intervento chirurgico anche il meno importante.

Solitamente in una procedura chirurgica di cambio protesi si cercherà di porre rimedio ad una complicanza che si è sviluppata dopo una mastoplastica additiva.

In molti casi i tessuti presenti dopo molti anni dall’ inserimento di una protesi appaiono poco elastici.

Sebbene siano rare, in un intervento di revisione di mastoplastica additiva dobbiamo sempre pensare che il tessuto su cui il chirurgo dovrà operare è per forza di cose un tessuto con un certo grado di fibrosi dovuta al precedente intervento di mastoplastica additiva primaria.

Esistono complicanze aspecifiche e specifiche.

Tra le complicanze aspecifiche, ossia non direttamente correlabili all’intervento, troviamo quelle complicanze che possono avvenire in ogni intervento di chirurgia plastica e che comprendono la raccolta di sangue (ematoma), la raccolta di siero (sieroma), infezione e deiscenza di ferita.

Le complicanze specifiche, invece, raccolgono le principali complicazioni dovute ad un tipo di intervento.

Come detto precedentemente, il cambio delle protesi al seno può essere richiesto per una vasta quantità di motivi.

In caso di questa chirurgia si potranno, anche se raramente ed in forma minore, ri-presentare le medesime problematiche causa dell’iniziale motivo per cui è stato necessario il cambio delle protesi.

Per fare un esempio pratico, se una protesi viene sostituita perché colpita da contrattura capsulare, il chirurgo plastico provvederà ad effettuare ogni manovra per ridurre la ricomparsa di questa complicanza ma non potrà mai essere sicuro al 100% che una paziente che ha mal accettato l’impianto sintetico la prima volta potrà riceverlo senza problemi la seconda.


Revisione chirurgica di protesi mammaria: costo

Il costo dipende dal tipo di protesi scelte per la sostituzione, dalle tecniche necessarie per correggere la complicanza mammaria, dalla clinica in cui verrà eseguito l’intervento e dal tempo necessario necessario in sala operatoria.
N.B.: il costo di ogni singolo intervento chirurgico può essere preventivato solamente a seguito di un’attenta e approfondita visita specialistica in cui il Dr. Pellegatta valuterà il singolo caso e parlerà estensivamente con la paziente del piano di trattamento.