Mastoplastica additiva: cos’è la contrattura capsulare?

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La contrattura della capsula protesica è dovuta alla produzione di una capsula fibrosa attorno ad un corpo estraneo, come lo è la protesi. L’inizio di questo processo avviene già dopo pochi giorni e se volge verso uno sviluppo fisiologico ricopre un ruolo positivo nelle mastoplastiche additive, in quanto isola la protesi dal resto dell’organismo e li stabilizza nella corretta posizione.

Cos’è la contrattura capsulare ?

Purtroppo, la reazione dell’organismo non è sempre così favorevole e spesso si può assistere alla formazione di capsule rigide e spesse che dislocano l’impianto e fanno assumere ad esso una forma non in linea con quella iniziale e ne aumentano la consistenza al tatto. Questo fenomeno viene definito “contrattura della capsula periprotesica”.
La contrattura capsulare è la complicanza più frequente dopo mastoplastica additiva e si attesta su un dato del 5 – 8% in media anche se in letteratura scientifica si trovano percentuali completamente discordanti.
Le origini di tale complicanza non sono del tutto note, sebbene si ipotizza siano dovute da più fattori.
Si ipotizza che sia una reazione dell’organismo alla presenza della protesi probabilmente catalizzata da alcuni fattori quali infezioni o ematomi, anche se asintomatici oppure, in passato, da una trasudazione di silicone liquido dalla protesi.

Quali sono i sintomi della contrattura capsulare?

Esiste una classificazione di tale fenomeno che tiene conto dell’intensità della contrattura sulla base di una sensazione tattile e di avvertimento della presenza di un corpo estrano. Tale classificazione, secondo Becker, si divide in 4 gradi:
• Grado I: la consistenza della mammella è perfettamente uguale a quella di una mammella “naturale” e quindi la protesi non risulta né palpabile né visibile.
• Grado II: la mammella è meno soffice rispetto alla normalità e si può apprezzare che al suo interno è alloggiato un corpo estraneo. In questo grado spesso la situazione spesso risulta asintomatica con solo un aumento della tonicità dei tessuti.
• Grado III: la protesi è francamente palpabile e visibile, fissa ai tessuti circostanti in modo innaturale.
• Grado IV: le mammelle appaiono dure alla palpazione e deformi e dislocate all’esame ispettivo. Tale grado di contrazione determina spesso un grado vario di indolenzimento, talvolta intermittente fino a raggiungere una sintomatologia algica.

Come evitare si formi una capsula patologica attorno alla protesi?

Sicuramente ogni manovra chirurgica e post chirurgica deve essere fatta in modo da ridurre e controllare i principali fattori che si pensa portino alla formazione di una capsulare.
Una chirurgia che riduce i sanguinamenti con un’emostasi proattiva ed un inserimento della protesi senza manipolazioni inutili e possibilmente senza che tocchi la superficie cutanea sono i primi passi per ridurre i micro ematomi e le infezioni sub-cliniche che rivestono un ruolo importante nella manifestazione di questa complicanza.
Importante inoltre una totale asepsi del campo operatorio ed il lavaggio della protesi con soluzione antibiotica o disinfettante prima che la protesi sia inserita.

Cosa fare se si sviluppa una contrattura capsulare dopo mastoplastica additiva?

Le misure contro tale complicanza possono essere divise in preventive e chirurgiche.
Le prime, escludendo le sopra elencate da seguirsi durante la chirurgia, sono rappresentate da un massaggio, più frequente soprattutto nei primi mesi, compressione, utilizzo di fasce pettorali. Queste misure non trovano un riscontro certo nella prevenzione della formazione di una eccessiva capsula periprotesica e non sono scientificamente provate nella letteratura scientifica.
Le seconde sono rappresentate da interventi chirurgici che “manipolano” la capsula.
Sono rappresentati dalla capsulotomia cioè all’incisione radiale della capsula o la rimozione di alcuni di frammenti di essa per permettere alla tasca di essere di maggiore dimensioni e dalla capsulectomia in cui la capsula viene completamente o in maniera parziale, se troppo adesa ai tessuti circonstanti, asportata.
Solitamente è indicato dopo sia una capsulotomia che una capsulectomia inserire una nuova protesi.

 

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